Sono 1.240.000 i ragazzi che hanno provato l’ebbrezza del gioco d’azzardo nel corso del 2016. Un dato pesante, ma in decrescita rispetto all’anno precedente: sono stati sessantamila in meno i giovani scommettitori (-4,6%). Il dato resta comunque elevatissimo se si tiene conto che il 49% degli studenti italiani ha tentato almeno una volta la sorte. I dati emergono dall’ultima ricerca realizzata dall’ Osservatorio ‘Young Millennials Monitor – Giovani e gioco d’Azzardo’ di Nomisma-Unipol, in collaborazione con l’Università di Bologna su un campione di scuole secondarie di secondo grado italiane che ha visto la partecipazione di circa 11.000 ragazzi dai 14 ai 19 anni.

In base ai dati raccolti dall’indagine il giocatore maggiormente problematico è maschio, maggiorenne, frequenta istituti tecnici/professionali, ha un rendimento scolastico basso e proviene dalle regioni meridionali. Un ulteriore elemento rilevante è che le pratiche di gioco problematiche sono spesso legate e si sovrappongono all’abuso nel consumo di tabacco, energy drink, alcool o droghe. Gli studenti giocatori che hanno un consumo frequente di queste sostanze sono giocatori problematici in un caso su quattro, mentre i giocatori che consumano sostanze in maniera occasionale manifestano segnali problematici in un caso su venti.

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