Quale sia la vera portata del travolgente successo del gioco d’azzardo nel nostro paese, lo si può ricavare dal dossier “Gioco d’azzardo: i numeri di un mercato fuori controllo”, curato da Filippo Torrigiani, consulente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) e della Commissione parlamentare Antimafia, e da don Armando Zappolini, presidente del CNCA.
“Secondo le ultime stime,” nota Torrigiani, “il mercato mondiale del settore, a fine 2016, si è attestato su un valore di circa 470 miliardi di dollari, equivalente al fatturato dell’anno 2012 del Gruppo Apple o al Pil della Russia. Per anni si è erroneamente creduto che se lo Stato avesse ampliato, controllato e gestito l’offerta del gioco lecito, si sarebbe disgregato il mercato illegale. Non era vero. Le tenaglie dell’illegalità, di fatto, prosperano certamente su un binario ‘parallelo’ e con un giro di affari difficilmente quantificabile; in realtà, però, resta il fatto – incontrovertibile – che, a fronte di una maggiore ‘offerta del gioco legale’, sia più semplice per i clan malavitosi trarre profitti tramite pratiche di usura, riciclaggio, estorsione, imposizione.”
Oltre 181 miliardi di euro. Questo hanno perso, in undici anni, gli italiani che hanno speso i loro soldi in gioco d’azzardo. Il fatturato complessivo del settore, negli anni dal 2006 al 2016, ammonta a ben 760 miliardi di euro. In Italia la raccolta di denaro che proviene dalle videolottery, pari a oltre 23 miliardi di euro nel 2016, è quasi pari a quella che viene dalle slot, 26 miliardi circa. Da rilevare anche i quasi 16 miliardi di euro degli skill games-giochi online. Il totale dei soldi impegnati nell’azzardo nel 2016 sfiora i 96 miliardi di euro pari a una perdita per le famiglie di oltre 19 miliardi di euro in un solo anno.
Appare anche molto preoccupante il numero di infrazioni constatate dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Adm): si contano, evidenzia il dossier, 4,6 infrazioni amministrative e 1,5 di carattere penale al giorno nel 2016, con sanzioni applicate per 30 milioni di euro e 245 persone denunciate all’autorità giudiziaria (2.545 nel periodo 2012-2016). Colpisce anche il volume del gioco on line, con quasi 6.400 siti inibiti da Adm nel periodo 2006-2016, che hanno registrato quasi 10 milioni di tentativi di accesso illegali.
Questi dati ci pongono davanti ad un mercato che non conosce crisi: un fenomeno mondiale, trasversale, capace di attirare milioni (o miliardi?) nel mondo reale così come in quello virtuale di Internet. Un fenomeno che ci chiama ad “ un impegno, nei confronti del quale non ci vogliamo né dobbiamo sottrarre, soprattutto verso gli “ultimi” e la loro fragilità, spesso minata – ed è il caso dell’azzardo – dalla strategia anche mediatica con cui viene offerto il gioco nella sua accezione peggiore” come sottolineato da Torrigiani.
Approfondisci:
http://www.cnca.it/images/stories/ufficio-stampa/Dossier_Gioco_dazzardo_CNCA.pdf