Kakegurui (賭ケグルイ) è un anime, tratto dell’omonimo manga di Homura Kawamoto e Tōru Naomura, che affronta il tema del gioco d’azzardo in contesto scolastico: per affermare la propria superiorità e per risolvere i conflitti, gli studenti praticano il gioco d’azzardo mettendo in palio non solo grandi somme di denaro, ma scommettendo anche la propria permanenza nella scuola, il loro futuro e parti del corpo come le unghie.
Sin dall’inizio sono presentate immagini forti; infatti, i volti sono trasfigurati per sottolineare l’animo deforme dei personaggi che sono solo studenti delle scuole superiori. Viene mostrata la loro perfidia nei confronti degli altri e il desiderio di successo a qualunque costo, anche se per vincere sia necessario “barare”. A volte, gli occhi rappresentati come brillanti sui volti spaventano lo spettatore.
Colpiscono soprattutto i membri del consiglio studentesco, che presentano le personalità più disparate: la responsabile delle relazioni pubbliche del Consiglio studentesco è una ragazza che lavora come “idol”, ma che odia il contatto fisico con i propri fans che lei stessa chiama “maiali”, il tesoriere è un misogino che sfida la protagonista, Yumeko Jabami, perché pensa di non poter perdere contro una donna.
Una delle collaboratrici della presidentessa, Midari Ikishima, è uno dei personaggi più degni di nota perché per sfidarla bisogna scommettere la vita. Effettivamente, quando “gioca” con la protagonista, mette in palio la vita in un gioco dettato solo dall’azzardo: hanno entrambe tre carte con simboli differenti e devono indovinare la sequenza proposta da una terza persona; la ragazza che tra le due indovina il numero minore di simboli in sequenza deve scegliere una delle due pistole caricate da loro stesse, puntarla alla propria tempia e premere il grilletto. Questa ragazza prova piacere nel pericolo; infatti, per entrare nel consiglio studentesco, si toglie un occhio davanti ai suoi membri e proprio per questo la presidentessa la accetta nel gruppo.
Ci sono ovviamente delle sanzioni per chi perde in qualunque gioco: chi entra in debito finanziario con il vincitore diventa “bestiame” ed è obbligato a portare una targhetta con su scritta questa parola fino al momento in cui non riuscirà a restituire tutto il denaro perso. Effettivamente, viene proprio trattato come tale e il vincitore può disporre del perdente come preferisce.
Viene quindi trattato il tema del bullismo in cui l’elemento più debole è preso di mira da quello più forte che lo sfida soltanto per sentirsi superiore a qualcun altro. Un empio è una ragazza minuta, vittima di bullismo appunto, che viene aiutata dalla protagonista ad avere una rivalsa sul bullo, facendogli perdere una manche a poker e facendolo indebitare; c’è una sovversione dell’ordine perché la vittima che faceva precedentemente parte del “bestiame”, riesce a ripagare il debito.
L’anime rappresenta la società odierna basata sul capitalismo, nella quale, proprio per questo motivo, prevalgono i valori materiali ed il denaro con il quale, apparentemente, si può comprare ogni cosa, anche la vita ed il futuro delle persone, trattandole come oggetti e quasi assimilandole a merci.
I comportamenti dei personaggi risultano evidentemente esagerati, ma servono per far comprendere la degradazione della società contemporanea formata sempre più da uomini ipocriti ed egoisti che non possiedono più la sensibilità verso l’altro, non credono che le loro azioni potrebbero danneggiare l’altro, anche gravemente, e provocare danni permanenti, non solo economici (come in questo caso), ma anche psicologici.
Si può dire che venga quasi presentata l’allegoria di un vizio, rappresentato nella sua più cruda realtà: attraverso le loro espressioni spaventose, infatti, emerge chiaramente l’eccitazione dei personaggi nell’atto del gioco. Inoltre, la cinepresa presenta il loro viso in primo piano, proprio nel momento, ad esempio, in cui la protagonista sta per perdere tutto il denaro.
Recensione gentilmente fornita da Elettra,18 anni, appassionata di anime.
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