La lotteria degli scontrini è la nuova lotteria gratuita collegata al programma Italia Cashless, messo a punto dal Governo per incentivare l’uso dei pagamenti elettronici attraverso carte di credito, bancomat, carte prepagate, ecc….

Se la finalità di quest’azione politica è indiscutibilmente condivisibile, ovvero, la modernizzazione del Paese attraverso lo sviluppo di sistemi di pagamento digitali, veloci e trasparenti, la modalità scelta per realizzarla appare agli occhi dei profani assai bizzarra.

La lotteria è infatti, un gioco di fortuna, nel quale la vincita di un premio prefissato dipende dall’estrazione a sorte. Differente dal gioco d’azzardo, in quanto non vi è alcuna puntata in denaro, gli somiglia invece per la possibilità di vincita quasi aleatoria (per il premio annuale una su 53 milioni) interamente dovuta al caso.

“Vincita”, “fortuna”, parole ammaliatrici che come le sirene al glorioso Odisseo, rinnovano un seducente invito per motivare ad un cambiamento di abitudini.

Triste pensare ad una rappresentazione sociologica dei cittadini, come  un popolo ormai tanto indifferente ad ogni questione di principio e, così tragicamente distante dall’impegno nella condivisione di valori sociali, da essere preso all’amo soltanto dall’offerta di una vincita in denaro.

Tuttavia, la prima estrazione dell’11 marzo  ha evidenziato le falle di questa tecnica di persuasione di massa, con 17 milioni di transazioni a fronte degli oltre 7 milioni annui investiti dallo Stato in premi.

Di certo non sono mancate le difficoltà tecniche nella gestione della lotteria (registratori di cassa non adeguati, macchinosità del sistema), ma è possibile anche, che sia emersa la posizione di chi, di fronte ad un maldestro tentativo di manipolazione, si sottrae.

Se ancora una volta infatti, ha trovato conferma la machiavellica considerazione che in fondo il fine giustifica i mezzi, è legittimo chiedersi dove sia finita l’etica del metodo e quanto potrebbe giovare al nostro vivere comune, la divulgazione di uno stile di vita che basa ogni sviluppo evolutivo sull’azzardo.

Inoltre, se è vero che i processi sociali influenzano la psicologia dell’individuo, è altrettanto vero che la creatività del pensiero individuale può dare impulso di cambiamento a situazioni collettive, magari portando ad abbandonare l’ancestrale ed un po’ ingenuo ricorso  alla  “fortuna” almeno nelle questioni di grande rilievo economico-sociale.  A dimostrazione, la timida protesta realizzata attraverso un cartello posto sopra un registratore di cassa in una panetteria con la scritta:  “non siamo una sala giochi !”

Con la speranza che questa consapevolezza si estenda, attendiamo la prossima estrazione.

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