Nelle scorse settimane, la Regione Piemonte ha approvato il Ddl 144 ed abrogato la legge 9/2016 che regolamentava il gioco d’azzardo con l’obiettivo di contenerne l’offerta e renderlo meno pericoloso per la salute dei cittadini piemontesi.

La modifica è stata fortemente voluta da Lega e Forza Italia e contrastata dalla minoranza regionale, che ha annunciato l’intenzione di proseguire la sua battaglia ricorrendo anche al referendum abrogativo.

Le ragioni a sostegno della nuova legge sono sintetizzate nelle parole dell’assessore forzista Tronzano: “con questo provvedimento è stato ristabilito lo stato di diritto e la certezza degli investimenti. Salvati i lavoratori dal licenziamento. Garantita la legalità rispetto al gioco sommerso. Sconfitto lo stato etico che dice ai propri cittadini che cosa sia giusto e che cosa si deve fare”.

Per il Movimento 5 Stelle ed il Partito Democratico, invece, viene nuovamente messa a rischio la salute dei cittadini. La maggioranza avrebbe, infatti, ignorato i pareri negativi del mondo sanitario, delle associazioni, degli enti locali e delle forze dell’ordine, privilegiando le esigenze della lobby dell’azzardo, unica reale beneficiaria del provvedimento.

Ma vediamo i dettagli della legge che nelle prossime settimane tornerà a incrementare gli spazi e le opportunità di gioco nelle nostre città.

Innanzitutto, viene eliminata la retroattività della 9/2016 in merito al “distanziometro”: ciò significa che le tabaccherie (ma non i bar) che ospitavano slot machine all’epoca dell’approvazione della vecchia legge potranno tornare a farlo, a prescindere dalla loro collocazione rispetto ai cosiddetti luoghi sensibili (ospedali, scuole, banche e bancomat e molti altri) e anche qualora fosse subentrato un cambio di titolarità dell’esercizio.

Gli esercizi di nuova apertura e l’introduzione di slot machine in locali che non le avevano mai avute dovranno, invece, osservare una distanza minima dai luoghi sensibili che dai 500 metri precedenti, passerà a 400 nei comuni con più di 5 mila abitanti e a 300 in quelli con meno di 5 mila cittadini.

Un ulteriore elemento, molto discusso, è l’impossibilità da parte dei sindaci di imporre orari di spegnimento degli apparecchi più stringenti di quelli definiti dalla regione e che, ad oggi, sono individuati tra le 23:00 e le 9:00 di ciascun giorno. Una fascia di chiusura sarà prevista anche tra le 13:00 e le 15:00, a tutela degli studenti al momento dell’uscita da scuola.

Accanto ai provvedimenti che semplificano l’accesso all’azzardo, ve ne sono altri di prevenzione: ciascuna slot dovrà essere dotata di un lettore di tessere sanitarie, che ne impedisca l’utilizzo da parte dei minorenni. La situazione pandemica impone poi di stabilire quante slot potranno essere ospitate in base alla superficie delle diverse attività commerciali.

È previsto, infine, lo stanziamento di un milione di euro da destinare ad azioni di contrasto alla patologia da gioco d’azzardo.

Come operatori del progetto di prevenzione “Punta su di te 2.0” e alla luce dei dati sull’andamento del fenomeno rilevati dopo l’applicazione della 9/2016 (in 4 anni riduzione dei volumi del gioco fisico pari al 16,5%), riteniamo che questa nuova legge rappresenti un effettivo passo indietro rispetto alla tutela della salute dei cittadini piemontesi e ci auguriamo che nei prossimi mesi la situazione possa ancora mutare.

Con questo aggiornamento vi salutiamo prima della pausa estiva e vi diamo appuntamento a settembre, per proseguire insieme il viaggio informativo sul mondo dell’azzardo.

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