Che cosa ci dicono i gamer rispetto all’azzardo nei videogiochi? Come lo percepiscono? Qual è il loro giudizio e la loro esperienza rispetto a fenomeni discussi come le loot box e i meccanismi che favoriscono gli acquisti in-game? Questo è il focus di “Gam(bl)e”, studio realizzato dalla società di ricerca Eclectica di Torino e finanziato dall’IRES Piemonte. Attraverso otto focus group con giovani gamer sono state indagate le sovrapposizioni tra gaming e gioco d’azzardo, per fornire informazioni utili alla definizione di interventi e politiche preventive efficaci.
Il report di ricerca è stato presentato a fine ottobre: lo trovate a questo link:
La ricerca ha fatto emergere come le definizioni di gioco d’azzardo dei giovani gamer non corrispondono a quella ufficiale: alcune meccaniche quali le loot box e i social casinò sono per loro forme di azzardo, indipendentemente dal fatto che non prevedano un premio in denaro. L’invito è quello di tenere conto del punto di vista e dei vissuti dei gamer nell’elaborazione di percorsi di intervento finalizzati al contrasto del gioco d’azzardo.
Proprio sul mondo del gaming e sui possibili contatti con il gambling si concentra il corso di formazione regionale “Il gioco infinito”, promosso dalla Regione Piemonte e gestito dagli operatori del Centro Steadycam di Alba (ASL CN2). La formazione, interamente online, inizia il 30 novembre e coinvolge 40 docenti delle Scuole Secondarie di primo grado, provenienti da Istituti di tutto il Piemonte.
La sfida è aperta: in ogni incontro si sperimenteranno giochi, video, approfondimenti e attività che verranno poi proposte in classe agli studenti, con l’obiettivo di accogliere il punto di vista dei ragazzi, suscitare curiosità e domande e informare sugli aspetti del gaming a cui prestare attenzione.
A giugno vi racconteremo com’è andata.
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