E’ stato presentato il 15 settembre a Roma, alla Camera dei Deputati, il “libro nero” sul gioco d’azzardo in Italia realizzato da Federconsumatori e Cgil.
Il documento, curato in particolare da Federcosumatori Modena, evidenzia la gravità del fenomeno nel nostro paese, sia come volume d’affari sia come rilevanza sociale.
La raccolta del gioco fisico e del gioco online nel 2022 è salito a quasi 136 miliardi di euro, il 7% del Pil nazionale; una cifra maggiore del finanziamento per il Servizio Sanitario Nazionale, che si attesta a 128 miliardi di euro per il 2023. Sembra vicino il sorpasso dell’azzardo sulla spesa alimentare complessiva, nel 2022 stimata in 160 miliardi di euro.
Il focus del documento verte sulle cifre del fenomeno online e sulla sua crescita apparentemente inarrestabile: la raccolta dell’online ha superato i 73 miliardi di euro e nei primi mesi di quest’anno è ulteriormente aumentata del 10%.
Ultimo aspetto indagato è il gioco giovanile: su un campione di oltre mille ragazzi delle Scuole Superiori modenesi, è risultato che un terzo, quasi tutti minori, aveva dimestichezza con l’azzardo. “Comincia ad essere evidente che una serie di videogiochi, considerati innocui, predispongono all’azzardo fin dall’infanzia. E’ il caso di quei giochi che simulano vincite o che richiedono acquisti in app per continuare a giocare”, è l’allarme lanciato dal report.
Che fare quindi? Il report ipotizza molteplici fronti di intervento: primo è quello del contrasto reale ai fenomeni criminosi, a partire dal riciclaggio dei proventi di attività illecite, che si nascondono dentro e attorno al gioco d’azzardo, fisico e online. È inoltre necessario porre limiti alla straordinaria capacità di comunicazione e di marketing del settore, nonché porre il divieto agli incentivi, alle pseudo erogazioni di denaro gratuite utili ad accalappiare i clienti, a partire dai più giovani. Va garantita l’inaccessibilità del gioco ai minori; un divieto già esistente ma facilmente aggirabile. Ancora, va posto il tema dell’accertamento della reale identità del giocatore e della tracciabilità dei flussi di denaro. Il gioco online, almeno per i soggetti preposti al controllo, deve diventare una casa di vetro. Il tutto deve inserirsi in una Legge quadro che in Italia manca. Infine, va lanciata una vera e propria battaglia culturale, in particolare nelle scuole, verso i giovani, per chiarire cos’è davvero l’azzardo. Va anche messa sotto controllo, o almeno evidenziata, l’attivissima e ricchissima lobby delle aziende dell’azzardo; quella che è riuscita, nel silenzio generale, ad ottenere dal Parlamento nel 2019 l’incomprensibile divieto di diffusione dei dati di dettaglio dell’azzardo fisico in Italia.
Link utili: