Tutto è iniziato da un viaggio in pullman, di ritorno dall’ufficio. Seduti davanti a me, tre ragazzi di 14-15 anni trascorrevano il tempo del tragitto giocando insieme ad un videogioco sui loro smartphone. Gli occhi sullo schermo, commentavano, si scambiavano battute, imprecavano, esultavano. Il gioco, da quanto potevo vedere, sembrava Monopoly. Incuriosito, l’ho cercato e scaricato. Monopoly mi è sempre piaciuto: ho iniziato a giocarci anch’io.
Monopoly Go è uscito nei primi mesi del 2023. Nel momento in cui scrivo conta più di 50 milioni di download su Android ed è al primo posto nei “Giochi in famiglia” dell’App Store. Lo sviluppatore è un nome importante nel mondo dei videogiochi per mobile: la Scopely, che ha all’attivo,tra gli altri, Stumble Guys, gioco famosissimo e molto diffuso tra i ragazzi.
Avviando il gioco ci si ritrova subito nell’atmosfera familiare di uno dei giochi da tavolo più venduti di sempre: l’omino con il cappello a cilindro, il tabellone verde con le vie che tutti ricordiamo, da Vicolo Corto a Parco della Vittoria. Ci sono le stazioni, la prigione, gli imprevisti e le probabilità, il VIA da cui ritiri i soldi.
E poi basta. Grafica, immagini, nomi ci immergono nel brand, ma il gioco va da un’altra parte. Scordatevi le contrattazioni, i cartellini che vanno all’asta, l’indecisione sull’acquisto di una via, il piacere di vedere un avversario finire sulle vostre quattro case di Largo Augusto. Monopoly Go ti chiede un’unica azione: toccare il grande tasto rosso con su scritto “Go” per tirare i dadi. Fine. Se vi stancate di farlo, basta tenere premuto un paio di secondi per attivare il lancio automatico. Così il gioco va avanti da solo.
Non dovete acquistare, né rivendere, ne costruire case o alberghi. I soldi che guadagnate permettono di migliorare gli edifici della città in cui siete: completandoli, si passa alla città/livello successivo. Da New York a Londra, da Venezia a Parigi, e così via. Capitando sulle stazioni, si attivano dei sotto giochi: la Distruzione (scegli un edificio di un altro giocatore e prova a colpirlo, se non ci sono scudi a proteggerlo guadagnerai dei soldi), la Rapina (scopri le carte, se trovi tre anelli guadagnerai tanti soldi), ecc…
Insomma: l’abilità richiesta è pari a zero. Tutto si riduce a premere costantemente un tasto e sperare di guadagnare dei soldi. Dopo un po’ di tempo i tiri di dado a disposizione finiscono: se vuoi continuare, devi aspettare, invitare amici o shoppare (cioè comprare nuovi dadi con soldi veri). E’ così che in pochi mesi Monopoly Go ha già guadagnato un mucchio di soldi.
Vi ricorda qualcosa? Un gioco dove il risultato si basa interamente, o quasi, sul caso, è uno dei principali elementi che definiscono il gioco d’azzardo. Monopoly Go riprende la stessa meccanica di Coin Master, sostituendo alla slot machine il famoso tabellone. Non stiamo scommettendo soldi, ma siamo in un perfetto esempio di “gamblification”: le logiche dell’azzardo pervadono il gioco e azzerano le abilità richieste al giocatore.
Funziona? A noi, dopo un po’, ha annoiato: ma la struttura è costruita benissimo e il richiamo a continuare a giocare rimane. Se siete curiosi, provatelo. Noi intanto continuiamo ad esplorare le terre di mezzo tra gioco e azzardo, anche nel MOOC Vincere facile che è ai nastri di partenza.
Per un buon videogioco, guardiamo altrove.