Il messaggio veicolato dalle campagne di promozione del gioco condotte dagli operatori di settore sono incentrate fondamentalmente sul fatto che la vincita sia a portata di mano e possa risolvere, quindi, ogni tipo di problema.
Le reti televisive ospitano spot relativi al gioco ormai con la stessa frequenza di quelle relative ad altri prodotti. Gli slogan sono i più vari, ma hanno come comune obiettivo quello di stimolare la propensione al gioco con il richiamo alla semplicità della meccanica, alla facilità di vincita, alla competenza del giocatore, al senso di appartenenza (gruppo di giocatori), all’emulazione di personaggi famosi appartenenti sia al mondo dello spettacolo sia a quello del calcio, alla rappresentazione di oggetti di desiderio (le varie silfidi in abiti succinti che si rivolgono agli spettatori con gesti ammiccanti).
I messaggi promozionali legati al gioco, però, non vengono trasmessi solo sui canali televisivi; anche sul canale telematico appaiono continuamente con banner e pop up che allettano gli utenti con la proposta di bonus gratuiti di credito iniziale.
Una spettatrice scrive a Corriere.it : ”Possibile che in una Italia che arranca come poche nazioni in Europa, dove l’illusione ha soppiantato la speranza e il futuro è ormai solo un tempo dell’indicativo, si tolleri questa istigazione alla povertà?” (Marinella Simioli)
Lo Stato risponde alla questio sulla promozione del gioco con un decreto attuativo sulla pubblicità datato 19 luglio 2016 che reca disposizioni per l’”individuazione dei media specializzati ai fini della pubblicità di giochi con vincite in denaro”.
Chi deve rispettare il divieto? I canali generalisti come Rai, Mediaset, La7, Tv8, la Nove oltre ai canali tematici indirizzati ai minori (siete a conoscenza che alcuni di questi canali sono di proprietà del Gruppo De Agostini che è a su a volta proprietario di IGT/Lottomatica?).
Quando deve essere rispettato? Dalle 7 alle 22.
Quali le sanzioni? Sanzioni da 100mila a 500mila euro irrogate “al soggetto che commissiona la pubblicità, al soggetto che la effettua e al proprietario del mezzo con il quale essa è diffusa”.
Inoltre in applicazione delle “Linee di indirizzo per la comunicazione commerciale dei giochi con vincita in denaro” pubblicate nel 2015 sono stati rilevati casi di pubblicità ingannevole e quindi è stata ordinata la cessazione di quegli spot che prevedevano una perentorietà e assolutezza della promessa di vincita (“Vinci 1000 euro…”) perché induceva in errore il pubblico sulle reali condizioni di gioco oppure quelli che veicolavano il messaggio che il gioco contribuisse in un qualche modo ad accrescere l’autostima, la considerazione sociale ed il successo interpersonale.
Qualcosa è stato fatto ma… che dire della sponsorizzazione della nazionale italiana di calcio da parte della società di scommesse Intralot? che dire della pubblicità dell’azzardo online con messaggi molto invasivi e spesso mascherati che invitano al gioco?
Le restrizioni per questo tipo di situazioni sono state previste dalla normativa europea (Raccomandazione del 14/07/2014) ma l’Italia non le ha recepite…
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