Gli ultimi dati elaborati dall’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, ottenuti da studi sulla popolazione tra i 15 e 64 anni (studio IPSAD) e su studenti delle scuole superiori tra i 15 e 19 anni (studio ESPAD) effettuati dal 2007 al 2017, raccolgono informazioni sulle abitudini di gioco e sui comportamenti a rischio, permettendo di fare una fotografia del presente e di descrivere le modifiche negli anni delle preferenze rispetto al gioco nella popolazione.
Un primo dato riguarda la propensione al gioco nelle diverse fasce d’età: aumentano i giocatori nella fascia 15-64 anni, mentre calano i numeri tra la popolazione studentesca nel corso del 2017. Inoltre aumenta la percentuale di giocatori problematici attualmente 2,4 % della popolazione.
La fascia d’età in cui si osserva un incremento maggiore del numero dei giocatori dal 2014 è quella tra i 35 e i 44 anni che sono passati dal 45,3% al 57,8% nel 2017.
Aumentano tra gli adulti i giocatori problematici, ovvero a rischio di gioco patologico, passati dai 100 mila stimati nel 2007 ai 400 mila del 2017, quindi quadruplicati negli ultimi 10 anni. Invece i soggetti con profilo di gioco problematico diminuiscono tra gli studenti passando dall’ 8,7% dei giocatori del 2009 ai 7,1% dei giocatori del 2017.
Gli uomini tendono a giocare più delle donne: il 51,1% contro il 34.4%.
Per quanto riguarda le tipologie di gioco il più diffuso resta il Gratta&Vinci: la percentuale di giocatori che lo scelgono sale dal 60,1% del 2010 al 74% al del 2017. Seguono Lotto e Super Enalotto in netta diminuzione nello stesso periodo dal 72,7% al 50,5%. Al terzo posto troviamo le scommesse sportive che aumentano dal 18,3% del 2010 al 28% del 2017. Anche tra i giovani il gioco più diffuso è il Gratta&Vinci , al secondo posto si collocano le scommesse sportive.
Da notare il fatto che tra i giocatori con profilo problematico i giochi più diffusi risultano essere le scommesse sportive seguite dal gratta e vinci sia nella popolazione adulta che in quella studentesca.
La diffusione di talune tipologie di gioco d’azzardo e l’incremento di alcune modalità di gioco rispetto ad altre non deve essere confondente però rispetto da un dato che resta significativo: nei Servizi per le Dipendenze italiani oltre l’80 % dei giocatori in carico per disturbo da gioco d’azzardo porta un uso problematico degli apparecchi automatici di gioco.
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