La lotteria istantanea venne introdotta in Italia il 21 febbraio 1994 dalla Legge Finanziaria dell’allora governo Ciampi, per sovvenzionare con 240miliardi di lire il piano salvalavoro del ministro Giugni. I primi tagliandi presero il nome di La fontana della fortuna: più fontane di Trevi si trovavano, più alta era la vincita: da 2mila lire, il prezzo del tagliando fino a 100milioni. I premi di consolazione fino a 50mila lire potevano essere subito ritirati presso il rivenditore. Si garantiva che un biglietto su nove fosse vincente e per l’esordio ne furono distribuiti 40milioni. Per promuoverlo Rai2 trasmise anche un gioco telefonico quotidiano in cui i partecipanti vincevano pacchi di biglietti da grattare.
In questi 25 anni sono cambiate molte cose nel mondo dei “Gratta e Vinci”, non tutti i tagliandi sono uguali. Le cifre per acquistarli vanno da 1 a 20 euro, passando per 3, 5 e 10 euro e dal 2006 si può grattare anche online.
In origine il luogo privilegiato dove acquistare i Gratta e Vinci furono le tabaccherie e le ricevitorie del Lotto, ma si trovavano anche nei bar e nelle edicole, per non parlare degli Autogrill, dove già erano venduti i biglietti delle lotterie tradizionali. Negli ultimi anni sono stati introdotti anche dei distributori automatici di tagliandi, presenti sopratutto nei centri commerciali dove basta inserire la tessera sanitaria, per sapere se si è maggiorenni, e si possono comprare tutti i biglietti che si vogliono. Anche mentre si pagava una bolletta alle Poste era possibile comprare un grattino, così come in alcuni supermercati. Mentre si attende di pagare perché non tentare la fortuna e magari si riesce a pagare la bolletta o la spesa e proprio con i soldi vinti (sic!). Anche mentre si vola con Ryanair di può grattare qualcosa, anche se in questo caso non sono gestiti da Lottomatica, ma dalla stessa compagnia aerea.
La novità in questo senso è la catena di elettrodomestici Mediaworld… Mentre una famiglia sceglie il nuovo frigorifero oppure un ragazzo cerca l’ultimo gioco elettronico cosa c’è di meglio che tentare la fortuna con un Gratta e Vinci, da richiedere comodamente alle casse, come recita la pubblicità del negozio?
Ma quindi è possibile vendere tagliandi ovunque? Così sembrerebbe leggendo cosa scrive ADM sul suo sito. “La vendita dei biglietti è riservata ai punti vendita autorizzati, di cui possono far parte le ricevitorie del lotto, i tabaccai, le aree di servizio autostradali, i bar, le edicole ed altre categorie. L’aggio al rivenditore è pari all’8% del prezzo di vendita di ciascun biglietto”. Quindi basta essere autorizzati, non certo dai Monopoli di Stato, ma dalla Concessionaria che ha quindi ampio margine di manovra e sicuramente ha tutti gli interessi a diffondere il più possibile le sue offerte di gioco d’azzardo.
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