Quella fra Twitch e il gioco d’azzardo è una relazione consolidata. Se n’è parlato nel 2020, quando il fenomeno ha cominciato a crescere alimentato dal lockdown. Se n’è discusso nel 2021, con le prime grandi polemiche e accuse pubbliche, e con i primi provvedimenti da parte della piattaforma. Ma se ne sta riparlando anche in questi giorni per via di alcuni casi eclatanti, in Italia e all’estero. Al centro della discussione c’è anche il presunto coinvolgimento in prima persona dei casinò online e dei siti di scommesse.
La crescita della presenza del gioco d’azzardo su Twitch è stata rapidissima e, in un certo senso, inaspettata. Senz’altro hanno giocato un ruolo importante le restrizioni dovute alla pandemia, che hanno comportato un generale aumento nell’utilizzo della piattaforma da parte degli utenti. I primi video (sia italiani che internazionali) in cui gli streamer cominciano a giocare ai casinò online in diretta risalgono almeno al 2019. Tuttavia, si trattava nella maggior parte dei casi di contenuti atipici ed episodici. Basta aprire Twitch oggi, a qualunque ora del giorno, per notare quanto la situazione sia cambiata. Per i cosiddetti gambling game sono previste dalla piattaforma tre sottocategorie (Virtual Casinò, Slots e Poker) con centinaia di migliaia di follower. Nei momenti di picco (soprattutto la sera) un singolo canale italiano fra i più popolari arriva a raggiungere decine di migliaia di spettatori in diretta e le cifre giocate superano con regolarità le migliaia di euro. Un fenomeno ormai evidente, che la piattaforma (dal 2014 di proprietà di Amazon) ha già cercato di mitigare lo scorso agosto non consentendo più la possibilità di promozione attraverso codici sconto o link referral.
Da qualche giorno si è ricominciato a parlare del fenomeno. Almeno due eventi distinti, uno all’estero e uno in Italia, hanno puntato i riflettori sul rapporto fra Twitch e il gioco d’azzardo. Una delle più grandi star di Twitch, lo streamer francese xQc, ospite di un podcast, si è dichiarato dipendente dal gioco d’azzardo e lo stesso è accaduto allo streamer Gabbrone che si è lasciato andare a uno sfogo e dichiarandosi anche lui dipendente dal gioco d’azzardo.
Come si è detto, giocare d’azzardo sulla piattaforma non è soltanto permesso, ma è il sito stesso a disporre di tre categorie sul tema, senza limitazioni legate all’età degli spettatori. Giocando in diretta, gli streamer pubblicizzano di fatto il gioco d’azzardo esaltandolo e spingendo il pubblico, spesso minorenne, all’emulazione. Tuttavia, dal punto di vista legale non commettono alcun reato. Inoltre, molti streamer espongono un link referral (link attraverso cui si accede a una piattaforma e si ricavano soldi dal traffico che transita attraverso essi) tramite cui ottengono guadagni aggiuntivi. Anche in questo caso agiscono in piena legalità perché non sponsorizzano nessun casinò, ma propongono più che altro comparazioni fra siti differenti.
Tutti gli streamer (e non) che si sono occupati dell’argomento non hanno dubbi: la soluzione del problema è nelle mani della piattaforma. Molti denunciano in particolare una certa doppia morale da parte di Twitch. Quest’ultima, infatti, è famosa anche per un atteggiamento piuttosto categorico nella condanna di alcune espressioni (per esempio la N-Word). Allo stesso tempo, però, la piattaforma non vieta (e neppure pone reali e concrete restrizioni) quella che di fatto è una sponsorizzazione collettiva di una piaga sociale . Si tratta dell’ennesimo caso di come in alcuni contesti, come quello mediatico, il potere delle grosse multinazionali abbia ormai superato quello statale.
Sebbene sia innegabile che all’azienda convenga in questo momento mantenere un atteggiamento tollerante, non è detto che questo continuerà a lungo.
Il primo passo lo hanno compiuto alcuni spettatori che pochi giorni fa hanno lanciato una petizione con l’intento di chiedere regole più severe sul gioco d’azzardo in streaming. O meglio, l’obiettivo sarebbe abbattere completamente tale tipo di contenuto con l’aiuto dei grandi inserzionisti.
La petizione lanciata su Change.org il 20 maggio scorso ha una richiesta in particolare: chiedere ai giganti responsabili delle principali pubblicità sulla piattaforma viola di costringere i gestori di quest’ultima a chiudere le dirette streaming dedicate al gioco d’azzardo. Ciò in quanto le dirette promuovono il gambling non regolamentato a un pubblico sostanzialmente composto da minori facilmente influenzabili.
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